Marzia Alunni
- 08/10/2010 15:21:00
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Franca Alaimo compie una revisitazione del testo di Cerrai attenta ed appassionata, come è suo costume, davanti alla vera poesia. Particolarmente pregevole è lanalisi della disperata e, a suo modo, originalissima, fede del poeta. E un atteggiamento attuale, sia nei riguardi del recensore che del poeta, perchè la fede senza dubbi sarebbe "poco meritevole". In Cerrai si sviluppa una coscienza critica, nellinterpretazione di Alaimo tale consapevolezza è vivamente colta e drammatizzata. La poesia di Cerrai vive perciò di questa analisi impietosa, delle oscure, ma originali, forme della parola che non smette dinquietare, cioè rendere intensamente vivi nel dolore di esistere brevemente, come la fiamma che trema, eppure non accetta di spegnersi. Un umanesimo della strenua resistenza alla finitudine, nel decoro della misura formale, curata eppure aperta al nuovo, questo, ad ultimo, mi suggerisce la poetica di Giacomo Cerrai. Marzia Alunni
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roberto matarazzo
- 06/10/2010 10:16:00
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Dott.ssa Franca Alaimo i miei complimenti per Sua acuta lettura del testo dellAmico G. Cerrai, certo non facile e certo straordinariamente denso di idee.. chi Le scrive è lArtista che ha avuto lonore e il piacere di delineare la tavola che accompagna "Camera di...", con stima
r. matarazzo
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